La Fondazione, che ha mantenuto fino al 2004 la formale denominazione di Istituto “Mons. Ambrogio Portaluppi”e la configurazione in IPAB, sorse il 4 ottobre del 1835, per iniziativa del Canonico Don Giacomo Correggio, con nome originario di “Orfanotrofio Femminile di Treviglio”.
Le prime ragazze ospitate, 14 in tutto, erano rimaste orfane a causa dell’ondata di colera che nel 1835 aveva flagellato il territorio di Treviglio.
La direzione dell’Istituto fu affidata, due anni prima del riconoscimento civile, alla Congregazione Femminile delle Suore di Carità che si occuparono anche dell’istruzione delle orfane secondo le norme generali delle scuole pubbliche. In seguito all’affluire alla scuola di un sempre maggiore di alunne esterne alla casa di beneficenza, le due opere furono distinte, con la successiva attivazione dell’attività del semi-convitto a favore degli studenti esterni.
Successivamente l’Orfanotrofio fu eretto in Ente morale con risoluzione sovrana in data 7 luglio 1840, con protocollo 5 ottobre 1841, depositato in atto del Notaio Dott. Evaristo Simoni con istrumento del 14 gennaio 1847. L’istituzione crebbe in virtù di eredità e donazioni e, in particolare, per effetto delle disposizioni testamentarie della Signora Teodolinda Croci, della Signora Giovanna Chiappi e del sacerdote Don Enrico Lodi. In particolare l’Istituto si sviluppò per l’opera e gli apposti di Monsignor Ambrogio Portaluppi, Prevosto di Treviglio dal 1890 al 1923.
Mons. Ambrogio Portaluppi, fu personalità di spicco, non solo nel panorama storico trevigliese: nacque a Boffalora Ticino nel 1863; ordinato sacerdote nel 1886, si laureò in filosofia prima ed in teologia poi, presso l’Università Gregoriana di Roma. Dotato di eccellenti doti intellettuali, ricusò l’incarico di Docente di Teologia presso una Università inglese, per restare accanto alla madre, rimasta vedova. Nel 1890 venne nominato canonico teologo della Collegiata di San Martino di Treviglio, giungendo così nella città che lo avrebbe visto attivo nella promozione dello sviluppo sociale, economico e culturale delle classi meno agiate.
Tra le numerose iniziative promosse da Mons. Portaluppi si annovera l’istituzione, nel 1893, della “Cassa Rurale”, quindi della “Unione Rurale San Martino”, della “Unione Operaia”, nonché la fondazione di scuole serali, scuole di lavoro per ragazze, e di enti per l’assistenza agli orfani di guerra, ai profughi ed ai poveri. Parroco di Treviglio dal 1913 al 1923, fondò, nel 1921, il settimanale cattolico trevigliese “Il Popolo Cattolico”. Nominato prima Vicario Generale della Diocesi di Milano e quindi Protonotario Apostolico, Mons. Portaluppi morì nel 1923, lasciando i suoi beni all’Orfanotrofio Femminile che avrebbe poi preso il suo nome.
Con decreto del Presidente della Regione Lombardia n. 16221 del 21 luglio 1988 fu rinnovato lo statuto approvato il mutamento della denominazione dell’Ente da “Orfanotrofio Femminile” di Treviglio in “Istituto Mons. Ambrogio Portaluppi”.
Nel corso degli anni l’opera “Orfanotrofio Femminile” è stata adeguata a quanto previsto dalle normative relative alle opere assistenziali per minori, e trasformata, nel 1985, in Comunità Educativa denominata “Casa di Accoglienza” rivolta ad adolescenti femmine nell’età tra i 13 ed i 18 anni, (con possibilità di permanenza presso la struttura fino ai 21 anni in caso di proseguimento amministrativo), allontanate dalla famiglia l’origine causa situazioni fortemente pregiudizievoli per la minore. L’avvio della comunità avvenne in collaborazione e con il sostegno della Caritas decanale e delle Parrocchie della città e del decanato di Treviglio (comprendenti i comuni di Canonica D’Adda, Castel Rozzone, Fara Gera D’Adda e Pontirolo Nuovo). La struttura è autorizzata al funzionamento con Atto Dirigenziale dell’ASL di Bergamo Servizio Vigilanza n. 39 del 22 gennaio 2002 e con Determinazione Dirigenziale Provincia di Bergamo n°1327 del 14 maggio 2002. La “Casa di accoglienza” ha accolto in questi anni diverse centinaia di minori, provenienti da varie province, in prevalenza da quelle di Bergamo e di Milano.
La “Casa di Accoglienza” ha cessato l’attività nel settembre 2011.
Dal 2003 al 2008 è stata avviata, presso la sede di via Casnida, il progetto “Casa di Mary”, una comunità residenziale rivolta a mamme con i propri figli, in situazione di disagio, per le quali si riteneva necessario l’inserimento in un luogo tutelante ed affettivo. La casa di Mary ha perseguito in quegli anni l’obiettivo di sviluppare, in un contesto sereno e professionale, una approfondita analisi del rapporto genitore-figlio al fine di evitare, laddove possibile, dolorose separazioni. La finalità principale del progetto – il recupero ed il rafforzamento del rapporto genitoriale tra la mamma ed il bambino – è stata perseguita operando un sostegno ed un accompagnamento educativo, relazionale ed affettivo a diverse mamme con bambini. La chiusura del progetto si è necessaria in seguito al venire meno della utenza.
Dal 2009 è stato avviato, sempre nei locali di via Casnida, il servizio “Centro Diurno”, un servizio educativo diurno rivolto alle famiglie e ai minori in situazioni di disagio che manifestano particolari bisogni di sostegno, accoglienza e relazione. Il centro si pone in una posizione intermedia fra il servizio residenziale della Comunità Alloggio (che prevede un allontanamento dal nucleo familiare d’origine) e un intervento educativo domiciliare (ADM) che a volte risulta insufficiente.
Nel 2003 la Fondazione, ottenuta la voltura dell’autorizzazione al funzionamento, ha assunto la gestione del Centro di Aggregazione Giovanile “S.Agostino” di Treviglio, in precedenza condotto dalla Parrocchia S.Martino. Il C.A.G. viene definito come unità di offerta per la generalità dei giovani avente la finalità specifica di offrire un’ampia gamma di opportunità di impegno e di utilizzo del tempo libero, la possibilità di usufruire di iniziative aventi contenuti formativi e socializzanti allo scopo di favorire un corretto sviluppo psico-fisico e di attuare un intervento di prevenzione nei confronti della devianza giovanile. Il C.A.G. rappresenta perciò un’azione di promozione o di prevenzione a favore dei preadolescenti e degli adolescenti, attraverso la creazione di un contesto aggregativo.
Per il triennio 2010/2013 la Fondazione Portaluppi propone un nuovo progetto C.A.G., più globale e completo, conforme ai bisogni del territorio, alla nuova legislazione in materia d’istruzione e alle indicazioni colte dal documento del “Piano di Zona 2009-2011”. Nasce così il “Progetto 3 + 3”, un unico servizio che accoglie i ragazzi che rientrano nella fascia obbligatoria dell’istruzione secondaria: i primi tre anni del Primo Grado e i primi tre anni obbligatori del Secondo Grado, in un percorso continuativo.
Dal 2007 la Fondazione ha messo a disposizione dell’Azienda Consortile dell’Ambito di Treviglio un appartamento di proprietà in via Portaluppi allo scopo di offrire alloggio in semi-autonomia per mamme con bambini in condizioni di difficoltà. Nello stesso stabile un altro alloggio ristrutturato viene messo a disposizione degli Enti locali per le stesse finalità. Per le situazioni ospitate viene assicurata il sostegno e il tutoring pedagogico e sociale.
Nell’estate del 2010 la Fondazione ha ottenuto dalla Regione un finanziamento finalizzato alla realizzazione di soggiorni didattici di utilità sociale presso la Casa Vacanza “Madonna del Carmine” di Roncobello.
Dall’anno 2013 il C.A.G. si propone di promuovere la rete tra i Servizi Extrascuola della città di Treviglio, per creare uno spazio condiviso dai quattro servizi (tre doposcuola e un C.A.G. presenti negli oratori) e dei loro rapporti con le istituzioni. È stato dato avvio perciò al progetto EXTRASCUOLA IN RETE, che oggi è un coordinamento operativo finalizzato a prevenire la condizione di disagio sociale ed educativo dei minori e la dispersione scolastica. Il C.A.G. si propone perciò come un riferimento pedagogico professionale importante per la gestione delle situazioni problematiche, e la stesura dei progetti educativi individualizzati, in accordo coi servizi sociali comunali, il consultorio familiare e gli enti caritativi del territorio.
Per la triennalità 2017/2020 il C.A.G. S.Agostino si propone di realizzare gli obiettivi del nuovo progetto:
Extrascuola in rete prendere il largo 2.0.
Il progetto si propone di continuare l’operato del precedente, in quanto alcuni degli obiettivi devono essere ancora raggiunti e consolidati. Inoltre in questo periodo storico caratterizzato da cambiamenti a livello politico e regionale, rispetto alle unità di offerta sociale, sentiamo il bisogno di sviluppare il Centro di Aggregazione Giovanile, definendo e consolidando maggiormente la sua identità e il suo ruolo sul territorio di Treviglio, insieme alla rete dei doposcuola parrocchiali. Il progetto intende perciò perseguire la finalità di rendere il servizio sempre più integrato all’interno del contesto trevigliese, conosciuto e riconosciuto da cittadini e istituzioni, perché la risposta al bisogno dei minori in situazione di fragilità, possa essere sempre più puntuale ed efficace.