Fai anche tu il servizio civile al C.A.G.!!!

Il Servizio Civile Nazionale

Il servizio civile al Centro di Aggregazione Giovanile consiste nell’aiutare i ragazzi delle medie e delle superiori durante il percorso scolastico e durante la loro crescita. Le giornate al C.A.G. sono tutte diverse tra di loro si inizia con l’accoglienza e il pranzo al sacco dove si vive insieme un momento quotidiano. Si aiutano poi i ragazzi a fare i compiti, e una volta finiti c’è un momento di condivisione durante la merenda. Finita la merenda si passano alle varie attività che cambiano di volta in volta; vengono fatti laboratori manuali, si guardano film, ci sono momenti di giochi in scatola ma anche giochi in movimento. In questi pomeriggi si lavora tutti insieme per creare momenti di divertimento.

Il servizio civile è un’esperienza che ti aiuta in una crescita personale e ti insegna a lavorare in equipe. Avrai anche momenti di formazione con tutti gli altri servizi civilisti dove potrai confrontarti con loro sulla propria esperienza personale.

Per saperne di più visita il sito della Caritas Ambrosiana che riguarda il servizio civile:

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Un aiuto per Leiton

La scorsa settimana abbiamo incontrato una volontaria dell’Operazione Mato Grosso.
L’Operazione Mato Grosso si occupa di alcune missioni specialmente nel Sud America. In Italia i volontari organizzano alcune attività, come giardinaggio, raccolta materiali, mercatini dell’usato per raccogliere fondi da usare nelle missioni.
In particolare ci ha poi parlato di Leiton, un ragazzino peruviano di 13 anni, che noi del C.A.G. abbiamo adottato nel 2009. Leiton non è un ragazzino come gli altri, purtroppo è tetraplegico infatti non può camminare e ha bisogno di seguire delle cure particolari inoltre può solo avere cibo semiliquido. Leiton vive con sua mamma, sua sorella di 16 anni e suo fratello di 15, tra le montagne del Perù a 3000 metri in una casa in cemento con il pavimento e un bagno interno.
Sempre grazie all’aiuto della missione a cui contribuiamo anche noi con il ricavato del nostro mercatino di Natale, Leiton può avere le cure di cui ha bisogno come la fisioterapia o le visite in ospedale.
Quando ha bisogno di andare in ospedale per interventi o per fare degli esami viene portato a Lima dove viene ospitato in una casa messa a disposizione da parte della parrocchia.
È stato molto bello vedere come, anche grazie al nostro impegno del mercatino di Natale, si possono raggiungere dei risultati concreti e importanti per chi come Leiton ha bisogno di aiuto.

I volontari del SCN

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Ritiro premio Madonna delle lacrime

Il 28 febbraio siamo stati al T.N.T. per ritirare il premio Madonna delle lacrime sul palco come rappresentante del C.A.G. c’era Don Stefano. Per dare il via alla cerimonia alle 10:30, ha suonato la banda della scuola media Tommaso Grossi. Sul palco c’erano tutti i vincitori, il sindaco di Treviglio Juri Imeri, il vicesindaco Giuseppina Prandina e l’assessore nonché sindaco di Caravaggio Claudio Bolandrini. Tra il pubblico presenti oltre a molti spettatori anche vari sindaci dei comuni vicini, alcuni rappresentanti delle istituzioni e forze dell’ordine.

La premiazione ha avuto inizio con la consegna delle medaglie celebrative del miracolo ad alcuni cittadini trevigliesi. Successivamente dopo un nuovo brano eseguito dalla banda musicale e dalla lettura da parte del professor Erminio Gennaro di un estratto del suo ultimo libro si è passati alla consegna del premio “Madonna delle lacrime”, assegnato a persone o associazioni che si sono prodigate nel volontariato.
Dopo la consegna ad un rappresentante dell’associazione ABIO (associazione bambini in  ospedale) è stata la volta del CAG: per l’impegno nell’aiutare i giovani che si trovano in condizioni di difficoltà familiare con attività extrascolastiche coadiuvate da volontari ed educatori. In rappresentanza dei volontari ed educatori presenti tra il pubblico ha ritirato il premio don Stefano, che ha ringraziato con un breve discorso e invitato chi volesse conoscere meglio il servizio a visitarlo approfittando del momento della merenda. Anche il sindaco è intervenuto personalmente per portare la testimonianza della sua visita effettuata in occasione delle festività natalizie, ringraziando tutti gli operatori ed i volontari per il lavoro svolto.
Gli altri premi sono andati ai Laboratori Culturali Terza età, ai volontari dell’iniziativa “dai colore alla tua vita”, ed alla professoressa Erminia Stucchi.
Per concludere la cerimonia sono state consegnate infine le benemerenze civiche “San Martino d’oro” a quattro personalità locali che si sono distinte per le loro azioni e il loro contributo alla comunità.

Questa premiazione è servita come riconoscimento per gli sforzi e il buon lavoro svolto nel sostegno ai ragazzi, ma è stata anche un occasione di far conoscere maggiormente il CAG ai cittadini.

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Il premio Madonna delle Lacrime

Il giorno 7 febbraio 2017 il C.A.G. ha vinto un premio molto importante il premio “Madonna delle Lacrime”. Quando ci è stata data la notizia della vittoria eravamo molto entusiasti, perché il premio viene dato a quelle associazioni di volontariato che aiutano le persone bisognose che si sanno distinguere. E’ un riconoscimento per tutti gli sforzi che si fanno per aiutare il prossimo, infatti non siamo i soli ad aver vinto questo premio ma ci sono anche altre associazioni.

Per arrivare alla vittoria inizialmente sono state mandate email al comune dove si spiegava perché il C.A.G. avrebbe dovuto vincere e dopo settimane di attesa abbiamo ricevuto la notizia della vittoria, la notizia l’abbiamo trovata sul giornale dopo di che ci è arrivata dal comune.Tutti quanti alla notizia della vittoria erano molto felici; educatori, volontari, ragazzi compresi perché è grazie alla collaborazione di tutti che si è riusciti a vincere. Nei giorni seguenti alla vittoria ci siamo organizzati per fare una foto che riprendeva i volontari e i ragazzi insieme in un momento di compiti. Lascio qui i due articoli, uno dell’Eco di Bergamo l’altro del Popolo Cattolico di Treviglio dove parlano della vittoria:

UNA BUSTA PER LEITON

Abbiamo cominciato quest’anno parlando di Leiton, il bambino che che il C.A.G. ha adottato ormai da qualche anno. Abbiamo organizzato il mercatino di Natale, venduto angioletti e bigliettini, raccolto soldi e complimenti e soprattutto ci siamo impegnati in un progetto molto importante. Conoscevamo un pochino la storia di Leiton ma non abbastanza, settimana scorsa abbiamo incontrato i volontari dell’Operazione Mato Grosso.

L’Operazione Mato Grosso è presente con le missioni in molti paesi, ma in Italia c’è il motore dell’organizzazione. I volontari qui organizzano varie attività come raccolte di viveri e di oggetti utili da inviare alle missioni o imbiancature e mercatini dell’usato per raccogliere fondi da usare in Sud America.

Alcuni di loro avevano conosciuto Leiton e la sua mamma di persona e ci hanno raccontato la loro esperienza di volontari, anche attraverso foto di bellissimi paesaggi e di persone sorridenti.

Leiton e le altre persone assistite dall’associazione vivono in paesini arroccati sulle montagne, in piccole case senza le comodità e i servizi che noi consideriamo fondamentali e ovvi. In posti così non c’è il supermercato all’angolo o il medico sempre a portata di mano. La gente vive delle piccole cose che coltiva a fatica e per portare a casa il resto bisogna scendere a valle (e poi risalire!) attraverso ripidi sentieri.

Per Leiton le cose sono ancora più difficili, non può camminare e dipende in tutto dalla sua mamma. Ci hanno raccontato di come lei se lo carichi in spalla e parta al mattino per scendere a valle e permettergli di avere le cure di cui ha bisogno. Sono cure costose perché Leiton è molto malato, eppure nessuno ha mai smesso di occuparsi di lui. Tutti si impegnano per fargli avere una vita sempre migliore e felice.

Ci hanno anche raccontato le storie di altre persone che hanno incontrato durante i mesi passati in Sud America, sono tutte storie molto particolari che sono cambiate grazie all’impegno dei volontari, sia di quelli che si sono trasferiti là per qualche mese, sia di quelli che rimangono qui. Sono loro che ci hanno coinvolti in questo progetto e ci hanno permesso di conoscere e aiutare un bambino che non ha e non ha avuto le stesse nostre possibilità.

È stato molto bello vedere che il nostro impegno del mercatino ha avuto dei risultati concreti e sicuramente l’anno prossimo lavoreremo anche di più, perché abbiamo visto quanto Leiton e la sua famiglia abbia bisogno anche dei nostri piccoli lavoretti di Natale. 

Rita, volontaria del SCN

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20 Aprile 2016: una giornata da ricordare per il C.A.G.

Mercoledì 20 Aprile, dopo settimane di preparativi, si è conclusa l’avventura del concorso “Idea il tuo futuro”. Il salone dell’oratorio, rumoroso e pieno, ha accolto famiglie e ragazzi in attesa di sapere  se li aspettasse un posto tra i primi o solo la consolazione del buffet.

Abbiamo cominciato proiettando il video del progetto Extrascuola, girato tra gli oratori di Treviglio e che ha visto i ragazzi del C.A.G. impegnati come veri attori; ci è sembrato il modo più semplice e immediato per mostrare, senza troppi giri di parole, cosa si fa al C.A.G. e negli altri doposcuola. Credo di poter dire che l’obiettivo è stato raggiunto. Il video era abbastanza breve da permettere anche alle menti dei nostri ospiti, distratte dai premi e dal concorso, di seguire con attenzione e partecipazione.

A questo punto siamo arrivati al momento più atteso del pomeriggio: la consegna dei premi. A partire dal 25° classificato sono stati consegnati tutti i premi in un crescendo di attese e speranze, ma anche, inutile nasconderlo, di piccole delusioni. Cito qui solo i primi tre classificati: 1° posto – Emanuele Odone, 2° posto – Mansour Fall, 3° posto – Irene Cervi. Tutti, proprio tutti, hanno comunque ricevuto un pacchetto premio per la partecipazione, perché già solo l’impegno e la volontà di mettersi in gioco meritano un riconoscimento.

Nel frattempo al piano di sopra si preparava il buffet e si sistemavano gli ultimi dettagli della mostra delle opere. Il pomeriggio infatti si è concluso, tra vincitori e non,  con una festicciola davanti a patatine e pizzette, tutti orgogliosi di mostrare a genitori e amici il frutto delle proprie fatiche e della propria creatività.

Le opere sono state in mostra al C.A.G. Sant’Agostino, al primo piano dell’oratorio Sant’Agostino e verranno riesposte anche l’anno venturo in altri luoghi della città.

Per noi però la giornata non era ancora finita, mancava il tanto atteso incontro con Ernesto Olivero al TNT. Tra i ritardatari che erano rimasti al C.A.G. per contemplare le opere e la ricerca di un po’ di tranquillità, ci siamo cambiati e abbiamo radunato tutto il necessario per la serata: volantini, appunti e qualche opera da mostrare al pubblico. Non restava che andare a mangiare, ma c’era poco tempo, è stato di fretta ma qualcosa alla fine l’abbiamo messa sotto i denti. Pancia piena, teatro sistemato, volantini pronti, un po’ di agitazione nelle presentatrici, stavano già arrivando i primi spettatori. Dico spettatori ma non si è trattato proprio di uno spettacolo, è stato un dialogo, una piacevole chiacchierata.

Il tema della serata, come già annunciato dal concorso, era il Futuro, ma non si è trattato solo di quello. Avendo a disposizione un ospite come Ernesto Olivero era necessario fargli qualche domanda sulla sua esperienza personale, abbiamo perciò parlato anche di passato, ma senza nostalgie o rimpianti, si è parlato di un passato che ha come fine il futuro e che perciò non si conclude mai. Ci siamo portati a casa la bandiera della pace elaborata dal Sermig, perché un po’ ci rappresenta, la parola pace e sullo sfondo le bandiere del mondo, tanti paesi diversi ma una sola speranza.

Ernesto Olivero ci ha parlato della storia del Sermig, delle difficoltà e delle vittorie e ha portato con sé alcuni dei suoi giovani volontari. I giovani sono stati protagonisti di questo dialogo, si è parlato di loro, del loro futuro e delle loro possibilità. Soprattutto abbiamo avuto la testimonianza vivente di una speranza che non si limita al pensiero ma che diventa realtà. È stato un po’ come rivedere le opere dei ragazzi del concorso ma ingrandite in una prospettiva mondiale, c’erano delle idee ed è bastato l’impegno e la volontà per farle diventare qualcosa di importante. 

Speriamo che questa giornata vi sia piaciuta e che vi abbia lasciato qualcosa di utile, una fonte di ispirazione, magari non un modello, ma almeno un pensiero positivo, una speranza. 

Rita – volontaria SCN

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20 APRILE 2016 … una serata dedicata ai giovani e il futuro!

Il C.A.G. S.Agostino (Centro di Aggregazione Giovanile) e la Pastorale Giovanile di Treviglio invitano tutti i trevigliesi, grandi e piccoli, ad una serata diversa dalle solite. Niente telefonini, niente tv, ci saranno piacevoli scoperte e interessanti conferme. Si comincia alle 18:00 presso il salone dell’Oratorio S.Agostino di Treviglio (Via S.Giovanni Bosco, 18) con la premiazione del concorso “Idea il tuo futuro”.

 Il concorso è nato da un’idea del C.A.G. per coinvolgere in una riflessione sul proprio futuro i giovani utenti del servizio, primi protagonisti del proprio futuro, ma anche incerti spettatori di cambiamenti e innovazioni. Il concorso è stato proposto a tutti gli studenti delle scuole trevigliesi (Scuole medie e primo biennio delle superiori).  Grande partecipazione ed entusiasmo hanno animato i piccoli e grandi artisti che si sono iscritti al concorso! Saranno esposte tutte le opere consegnate (proprio tutte, non solo quelle vincitrici) e premiati i vincitori. I premi sono ricchi e numerosi, perciò non c’è il rischio di vedere facce deluse.

 Per chi non fosse già a conoscenza delle attività del progetto “Extrascuola in rete”, di cui il C.A.G. è promotore, ci sarà anche l’occasione per incontrare i protagonisti di questa realtà, alcuni di persona, altri invece attraverso un divertente video girato in questi giorni insieme ai ragazzi,  agli educatori e ai volontari. Al termine potrete riprendere le forze davanti ad un ricco buffet, la serata infatti non finisce qui.

Si ricomincia alle 21:00 presso il TNT (Teatro Nuovo Treviglio) in Piazza Garibaldi con un ospite d’eccezione: Ernesto Olivero, fondatore del Sermig (Servizio Missionario Giovani) di Torino. Il Sermig, nato nel 1964, raduna intorno alle proprie attività moltissimi volontari, giovani laici, gente comune, sacerdoti, imprenditori, politici e personalità della cultura. L’impegno di questo gruppo, che negli anni è diventato una realtà internazionale, si basa sull’insegnamento del Vangelo e ha come intento quello di impegnarsi a fianco dei poveri e degli emarginati per costruire un mondo nuovo, un mondo di pace. Il Comune di Torino nel 1983 ha assegnato al suo gruppo il vecchio arsenale militare, permettendo così l’eclatante trasfomazione di un luogo che produceva guerra in un luogo che produce pace, un “Arsenale della Pace”. Ernesto Olivero, candidato ripetutamente al premio nobel per la pace, è riuscito a portare avanti la propria causa davanti ai potenti del mondo e ha ricevuto numerosi riconoscimenti, anche internazionali. La speranza di costruire pace dove un tempo c’era guerra ha contagiato innumerevoli paesi e il Sermig  ha esteso le proprie iniziative persino in Sud America e in Africa.

 Non potete farvi sfuggire l’occasione di incontrarlo. Si parlerà di giovani e di come costruire il futuro con animo libero dalle logiche moderne dell’individualismo e del mero interesse economico, si parlerà dei servizi e di come possono aiutare concretamente i giovani a vivere in modo sereno il proprio futuro, si parlerà ovviamente della straordinaria esperienza del Sermig, si parlerà di pace. Faranno da cornice all’evento le opere vincitrici del concorso esposte alla cittadinanza in una mostra temporanea. Vi aspettiamo numerosi.

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UN INCONTRO INTERESSANTE… CONOSCIAMO MEGLIO L'ISLAM

Come sapete i nostri ragazzi provengono da parti anche lontane del mondo, abbiamo deciso di informarci in particolare sulla religione e la cultura islamica perché la maggior parte di loro è musulmana e viene da paesi e famiglie in cui si mantiene viva quella tradizione. Spesso ci troviamo senza strumenti per educare ma anche solo per dialogare con loro, perché non sappiamo cosa li confonderebbe ancora di più e cosa addirittura potrebbe offenderli.

Dopo un paio di incontri già molto graditi oggi (30 Marzo) abbiamo parlato con M., mediatrice culturale marocchina, ormai da molti anni in Italia. Prima di subire le nostre domande curiose ci ha mostrato con chiarezza una possibile causa  delle nostre incomprensioni e dei nostri dubbi: forse abbiamo sempre confuso tra loro la religione, la tradizione e l’educazione che si riceve in famiglia.

Accade che ambiti così diversi del pensiero si incontrino ed è possibile che, pur appartenendo a luoghi anche lontani, vengano confusi. La religione dallo spazio dell’assoluto, la tradizione dallo spazio più contenuto dello Stato e l’educazione invece da quello assai intimo della casa, si muovono verso l’umano e convivono nella persona solitamente senza generare grossi conflitti; ma appena varcata la soglia di casa, i nostri ragazzi (come tanti altri) si trovano catapultati nel nostro mondo occidentale, un’altra tradizione, un’altra religione (o meglio, altre religioni, e addirittura, la mancanza di una religione), altre educazioni. Quando poi tornano a casa rientrano, si può dire, nel loro mondo, le loro tradizioni, una diversa religione, l’educazione ricevuta dai genitori. Si trovano sballottati da un mondo all’altro quasi senza una guida e senza strumenti adeguati per vivere entrambi i contesti in modo consapevole. Allo stesso modo noi, entrando in contatto con loro, avvertiamo questi altri mondi che ci sono per la maggior parte sconosciuti e le nostre difficoltà provengono proprio dalla percezione di diversità che non abbiamo gli strumenti per affrontare.

Si può convivere ovviamente senza grandi difficoltà nelle cose di tutti i giorni, ma in un contesto educativo come quello del C.A.G. è necessario interagire con questi altri mondi, farlo senza entrare in conflitto e senza generare incomprensioni, non è cosa facile. La via più semplice (ma forse più lunga) è quella della conoscenza, dobbiamo approfondire la nostra scarsa conoscenza dell’Islam e delle tradizioni con cui convivono i nostri ragazzi ogni giorno, perciò abbiamo chiesto aiuto a M. e abbiamo ottenuto delle informazioni molto utili e interessanti.

La religione, ci ha detto, è venuta per regolare e limitare un mondo che prima era nel caos. L’Islam chiede essenzialmente due cose: credere nell’esistenza di un dio creatore e seguire gli insegnamenti che conducono ad una vita retta. Ognuno è poi libero di scegliere come comportarsi e deve rendere conto al Creatore nell’intimo della preghiera, non esiste infatti una Chiesa mediatrice tra l’umano e il divino. L’Imam è colui che ha approfondito lo studio del Corano e dei testi sacri. La sua funzione è di aiutare e condurre alla conoscenza chi non ha studiato, chi, nell’ignoranza sulla religione, rischia di interpretare malamente il messaggio di Allah, confondendo tradizione e religione, in un sacrilego innalzamento a norma divina di usanze tutte umane.

M. ha anche risposto a domande più precise che ci erano venute in mente man mano durante le conversazioni qui al C.A.G. , soprattutto con le ragazze. Su queste questioni ci ha dato informazioni utili, è vero, ma soprattutto un punto di vista diverso, quello di una donna che ha trovato nell’Islam un sostegno non solo per la sua vita di fede, ma anche per la sua vita nel mondo terreno, con gli uomini. La religione ha aiutato M. a far valere la propria autonomia e i propri diritti, come persona e come donna. 

Non possiamo che ringraziarla per la piacevole conversazione e invitarla per un nuovo appuntamento.
Rita, volontaria del Servizio Civile Nazionale, con Caritas Ambrosiana. 

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