La Fondazione Mons. A. Portaluppi, che come da statuto all’art.2 “non ha scopo di lucro e persegue esclusivamente finalità di solidarietà sociale in favore dei minori e delle famiglie in difficoltà, ispirandosi alla visione cristiana della persona e della famiglia”
In convenzione con l’azienda speciale consortile “risorsa sociale gera d’adda” ente strumentale degli enti locali dell’ambito di Treviglio, gestisce due alloggi per la realizzazione di interventi a favore di:
-MADRI O PADRI CON BAMBINI IN REGIME DI SEMI AUTONOMIA E AUTONOMIA IN BASSA SOGLIA DI ASSISTENZA;
-NUCLEI FAMILIARI E NUCLEI SINGOLI IN SITUAZIONE DI EMERGENZA ABITATIVA
DESTINATARI DEGLI INTERVENTI
-Madri o padri con bambini che si trovano in situazione di disagio temporaneo dovuto a: separazione, condizione socio-economica disagiata ma con risorse personali da riattivare o potenziare, donne straniere con figli e altre situazioni non prevedibili ed individuate di volta in volta
-Nuclei famigliari o nuclei singoli che si trovano in situazione di emergenza abitativa dovuta ad una temporanea mancanza dell’alloggio a seguito di perdita per sfratto o altra situazione in attesa di reperire un nuovo alloggio definitivo. Per l’attivazione di questi progetti, è richiesta la sussistenza di risorse personali e progettuali effettivamente attivabili. E’ esclusa l’accoglienza di persone con situazioni di sfratto per morosità colpevole o per le quali non sia possibile attivare un percorso di uscita dal progetto nei tempi previsti.
DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI
Gli interventi si realizzeranno tenendo presenti i seguenti principi:
1- Progetti in semi autonomia e autonomia in bassa soglia di assistenza
L’alloggio in semi autonomia o autonomia è una struttura di passaggio e pertanto madri o padri con bambini sperimenteranno la propria capacità di gestione del quotidiano e la propria capacità genitoriale per un massimo di 6 mesi (180 giorni).
La madre o il padre ospite, nella sperimentazione e nell’ assunzione della propria autonomia, dovrà attenersi alle condizioni indicate nel documento “impegni per la permanenza nell’alloggio” che sarà sottoscritto dai cittadini beneficiari del progetto.
2-Progetti di emergenza abitativa:
L’alloggio di emergenza abitativa può essere la risposta temporanea per persone o nuclei, in mancanza dell’alloggio, a seguito di perdita per sfratto o altra situazione e comunque in attesa di reperire nuovo alloggio. È un progetto di sostegno alloggiativo che potrà avere la durata massima di tre mesi prorogabile in ulteriori due mesi.
Le famiglie o le singole persone ospiti dovranno attenersi alle condizioni indicate nel documento “impegni per la permanenza nell’alloggio” che sarà sottoscritto dai beneficiari del progetto.
Il Comune è il soggetto titolare del progetto individuale della persona inserita nell’alloggio di emergenza abitativa. Pertanto l’assistente sociale comunale, prima dell’inserimento, definisce e condivide con la persona gli obiettivi, la durata e la possibile prospettiva abitativa successiva al termine del periodo di inserimento; mantiene costanti contatti con la persona inserita e con gli operatori coinvolti nella realizzazione del progetto.